GIANLUCA LIGUSTRI
Partenza presto a Selva, con un tempo che non promette bene, con aria fredda e nuvole in quota. Parto dalla griglia 5 alle 7:35 teso e preoccupato per la mia prima marathon. Parola d'ordine della giornata: gestisci. Alla prima salita del dantercepies salgo al medio e vedo che raggiungo e sorpasso tanti altri atleti. Alla prima discesa un pochino fangosa mi fanno da tappo e appena riesco supero e scendo al mio passo. Il colpo d'occhio di questa scia infinita di bici è impressionante. Il secondo e il terzo passo sono circondati dalla nebbia, un vero peccato, dato che rallentano le discese e coprono il panorama. Le discese sono rese viscide dall'acqua e dal fango ma riesco comunque a scendere abbastanza veloce. L'ultima salita al passo duron è lunga e molto dura ma con le ultime forze svalico e giù a cannone verso Selva. Concludo molto meglio di come credevo in 6:17 45esimo assoluto tra gli amatori e 8° di categoria
DIEGO MARTINI
Una delle gare piu' belle e forse la più difficile in assoluto resa ancora più dura dalle condizioni del terreno e dalla nebbia in cima ai passi. Dopo tanto tempo son tornato a farla con un po' di ansia perche' quest' anno non ero molto preparato per queste distanze e dislivello, l'ho gestita cercando di godermela al massimo e arrivare al traguardo. Sempre un'emozione tagliare il traguardo di questa gara dopo 85 km e 4500 metri di dislivello con salite davvero toste, discese con terreno insidioso e viscido e condizioni quasi estreme soprattutto sul ghiacciaio del Pordoi. Spero in futuro di poterla rifare, veramente un esperienza unica!
ALESSANDRO PIERSANTI
Quest'anno il lavoro e altri impegni non mi permettono di gareggiare e imposto gli allenamenti esclusivamente per questo appuntamento. Obbiettivo migliore il risultato del 2022, magari con un ampio margine. Le condizioni meteo avverse già dei giorni precedenti rendono il percorso viscido con ristagni d'acqua e in quota passaggi tra lingue di neve ruscelli d'acqua gelida e nuvole. La gara purtroppo non è andata come volevo, non sono riuscito a tenere un range costante che mi ero prefissato già dagli ultimi strappi secchi della 2° salita, per poi calare inesorabilmente nelle ascese successive. Le discese le ho godute, il terreno viscido mi ha fatto veramente divertire nonostante un bel volo per essere scivolato sopra un ponte di legno. Chiudo la mia gara migliorando il tempo del 2022 di 6'e30"" che considerando le condizioni meteo e del terreno non è male, ma onestamente volevo far meglio e la delusione prevale sulla comunque positiva prestazione. Chiudo 70° su 625 amatori e 20° su 132 M3
MICHELE ROSELLI
Dopo due anni dalla mia prima HERO ci riprovo di nuovo, questa volta insieme ad una nutrita rappresentanza dei MUFLONI. Ore 7.30 parto in griglia 4, la temperatura alla partenza non è poi così fredda ma in cielo si vedono solo nuvole. Già dai primi metri comincio ad avere problemi di respirazione di tipo allergico, vado in affanno anche a ritmo blando. Tengo duro e continuo. Superato il Dantercepies mi butto in discesa, trovo tanti tappi e un sacco di fango. Nella scalata dell'Alta Badia continuo ad avere problemi di respirazione, arrivo in quota ed ad aspettarci trovo freddo e nebbia. Ad Arabba mi fermo per il ristoro e riparto per affrontare l'Ornella, sto meglio e affronto la prima parte in sella, poi oltre alla grande pendenza ci si mettono anche il fango e le pietre. Per salvare la gamba scendo come quasi tutti e proseguo a spinta. Finita la passeggiata continuo la scalata, mi ritrovo a pedalare tra neve, nebbia e freddo 4°C. Altra salita dura e come d'incanto tra la nebbia intravedo il rifornimento del Sourasass, la salita è finita! Proseguo alla cieca in discesa poi vengo dirottato in un sentiero lungo la montagna tra fango, nevai e pietre viscide. Arrivo finalmente al Pordoi, affronto la discesa a tutta per recuperare posizioni, mi fermo per soccorrere un biker caduto rovinosamente davanti a me. Dopo Canazei affronto la lunga salita del Passo Duron, poi con le ultime energie rimaste percorro l'ultima scalata dell' Alpe di Siusi che sembra non finire mai. Intravedo la chiesetta in cima alla salita e anche se mancano ancora una decina di km, comincio a sentire il profumo del traguardo. Qualche mangia e bevi, pista Saslong e ci siamo. Seconda HERO portata a casa!! È stata più dura del previsto per le condizioni davvero estreme ma ce l'ho fatta - 130° assoluto e 13° di cat. M5
SIMONE SAVINI
La hero per me è la gara più dura, con i suoi 4 mila metri di dislivello e 71km. Sono soddisfatto della gara e del tempo che ho immaginato, anche se il tempo non è stato a nostro favore. Voto.9
MARCO TOMASSINI
60 KM/+3200 Sesta gara della stagione in MTB. La HERO è sempre la HERO, anche se quest’anno ho scelto il percorso “corto” e con la divisa della SCUDERIA è stata veramente emozionante. Freddo e fango hanno fatto da padroni questa volta, ma su quelle montagne bisogna metterlo in conto. Nonostante questo ho gestito la gara al meglio, stavo bene e sono molto soddisfatto del risultato. Mi sono divertito e compagnia dei Mufloni sempre al TOP. Chiusa in h 5.32 – Posizione assoluta 177 su 854 partecipanti – Posizione Amatori/Uomini 83 su 351 arrivati – Categoria M4 Amatori/Uomini 12 su 58 arrivati
ONORATO FEDON
Sveglia controvoglia alle 5.00 per l’ abbondante colazione. Subito dopo ritorno in camera e mi rilasso a letto per qualche minuto pensando a quello che vivrò dopo le 07,25, orario della mia partenza. Mi assale la stanchezza e mi addormento per pochi minuti: la mia nottata non e’ stata delle migliori tra discoteche,pub e tanta birra! (naturalmente scherzo!😀) Fuori fa freddo e minaccia pioggia o addirittura neve nei punti piu’ alti del percorso. Ripercorro mentalmente il tracciato: dovro’ mantenere il mio ritmo in salita e fare molta attenzione alle lunghe discese. La mia “benzina” non e’ molta, visto il mio allenamento limitato ai pochi momenti senza pioggia degli ultimi mesi. La partenza si avvicina, ultimi controlli alla mia bike e alla mia attrezzatura. Esco dall’ albergo e vengo frustato da una gelida aria invernale. Sono in maniche corte pronto per la salita del Dantercepis…percorro dei tratti di riscaldamento e subito vengo chiamato in griglia per la partenza. Vale mi fotografa strappandomi dei sorrisi poco convincenti. Sono teso. Le gare mi mancano da quasi 3 anni…, non ne sono piu’ abituato. Accendo il mio Garmin e il sensore del cardio e della distanza percorsa sono spariti! Kazzo! Per un maratoneta che si appresta ad affrontare una Hero, non e’ il massimo! Provo, “sfruzzo”, accendo-spengo il Garmin, ma niente! Parto senza potermi minimamente controllare. Salendo spero di andare bene cosi’. Arrivo invece con oltre 20 min. in piu’ del tempo previsto! Sono gia’ inkazzato e non so come potrò continuare! Mi tuffo nella lunga discesa verso Corvara. Perdo alcune volte l’ avantreno rischiando il peggio. Freno, controllo la mia bike con perizia ma con poca velocita’. Bella la discesa tecnica…, mi diverto per tutto il tracciato verso Corvara. Si risale. Fango, freddo e pioggia. I miei nuovi copertoni Schwalbe fanno un egregio lavoro permettendomi di restare in sella anche su tratti ripidi e sporchi. Salgo e ancora salgo. Sto’ bene ma non so nulla! Non so principalmente se sto’ facendo una bella gara oppure no… Vedo la gente intorno a me soffrire…, cerco di immaginare i loro pensieri che non saranno molto diversi dai miei… Passo il cancello del Campolongo abbondantemente nei tempi. Da Arabba giu’ per poi risalire verso la salita lunga e ripida dell’ Ornella. Per tutte le discese provo paura. Per le discese tecniche a volte terrore anche se non scendo mai dalla mia bike. Non riesco ad essere veloce e sicuro. I sassi viscidi ed il fango non mi aiutano. Salgo a piedi l’ Ornella…, non finisce piu’ e non ti permette di salire sulla tua MTB e di pedalare. Subito dopo una nebbia fittissima. Non vedo in terra e per cambiare rapporto devo sentire le gambe se fanno fatica oppure no. Neve, fango, freddo e poggia. E la nebbia che non ti permette di vedere nulla. Passo 2 ore in un limbo ovattato dove il tempo si ferma, dove la fatica non esiste e l’ unico colore intorno a te e’ di un bianco giallastro. Sei solo, non sai se sei nel tracciato corretto o magari fuori strada. Non vedi indicazioni, se non tratti di neve e prati imbevuti d’ acqua con leggere tracce di bike. Aspetti notte da un momento all’ altro, anche se sai che le ore di luce saranno ancora molte. Le mie cicatrici fisiche mi urlano di continuare con prudenza. Le mie cicatrici dell’ anima di fermarmi. Da Porta Vescovo al Pordoi un sentiero scavato nella roccia e nella terra accompagnato da ripidi pendii e sassi viscidi e guadi nelle acque gelide. Li’ ho rivisto la mia gara, la mia paura, il ragazzo che mi supera e che poco dopo cade rovinosamente ferendosi. Momenti brutti. Trovo un accordo di pace tra la mia voglia di continuare e la mia anima ferita: “Raggiungiamo in sicurezza il Passo Pordoi, bippiamo il cancello nei tempi ed usciamo con onore dalla gara.” Si dice che solo gli “Eroi”finiscono la Hero. Adesso sono certo che anche chi sa fermarsi possa sentirsi finalmente un vero “Hero”❤️😔